La “preghiera” che una donna rivolge al suo uomo

Inizialmente, abbiamo creduto che le parole che vi proponoiamo in questo articolo appartenessero a una donna di una tribù pellerossa. In realtà, grazie ad alcune segnalazioni che abbiamo ricevuto, ci siamo resi conto che sono di Oriah Mountain Dreamer, una scrittrice dell’Ontario evidentemente molto ispirata.

Questa è una “preghiera” che richiama, in chi la legge, la necessità di essere presenti a se stessi e di vivere la vita con pienezza e responsabilità.

Non mi interessa che cosa fai per guadagnarti da vivere,
voglio sapere che cosa strugge il tuo cuore
e se hai il coraggio di sognare
l’incontro con ciò che esso desidera.
Non mi interessa quanti anni hai,
voglio sapere se rischierai di sembrare ridicolo per amore,
per i tuoi sogni,
per l’avventura di essere vivo

Non mi interessa quali pianeti
sono in quadratura con la tua luna,
voglio sapere se hai toccato
il centro del tuo dolore,
se le difficoltà della vita
ti hanno portato ad aprirti
oppure a chiuderti per paura di soffrire ancora.

Voglio sapere se puoi sopportare il dolore,
mio o tuo,
senza far nulla per nasconderlo,
per allontanarlo o cristallizarlo.
Voglio sapere se puoi vivere
con la gioia, mia o tua;
se puoi danzare con la natura
e lasciare che l’estasi ti pervada
dalla testa ai piedi senza chiedere di essere
attenti, di essere realistici o di ricordare i
limiti dell’essere umani.

Non mi interessa se la storia che racconti è vera,
voglio sapere se sei capace di
deludere qualcuno per restare fedele a te stesso;
se riesci a sopportare l’accusa
di tradimento senza tradire la tua anima.
Voglio sapere se puoi essere di parola
e quindi degno di fiducia.
Voglio sapere se sei capace
di trovare la bellezza anche nei giorni in cui il sole non
splende e se puoi ricavare vita dalla Sua presenza.

Voglio sapere se riesci a
vivere con il fallimento, mio e tuo,
e comunque rimanere in riva a un lago
e gridare alla luna piena d’argento:
“Sì!”
Non mi interessa sapere dove
vivi o quanti soldi hai,
voglio sapere se riesci
ad alzarti dopo una notte
di dolore e di disperazione,
sfinito e profondamente ferito
e fare ugualmente quello che devi
per i tuoi figli.

Non mi interessa
chi sei e come sei arrivato qui,
voglio sapere se rimani al centro
del fuoco con me senza ritirarti.
Non mi interessa dove
o che cosa o con chi hai studiato,
voglio sapere che cosa ti sostiene da dentro,
quando tutto il resto viene a mancare.
Voglio sapere se riesci a stare da solo con te
stesso e se la tua compagnia
ti piace veramente nei momenti di vuoto.

 


6 risposte a "La “preghiera” che una donna rivolge al suo uomo"

Scrivi una risposta a lospecchiostorto Cancella risposta